Asus e Microsoft hanno unito le forze per dare vita alla ROG Xbox Ally: una console portatile che gira su Windows 11 e offre giochi AAA come un PC. Ryzen Z2 A, schermo a 120 Hz, Game Pass, prestazioni straordinarie… Ma vale davvero il suo prezzo? Ti raccontiamo tutto nella nostra recensione completa.
Dall’annuncio clamoroso della collaborazione tra Asus e Microsoft, la ROG Xbox Ally è entrata nel radar degli appassionati. La sua promessa? Unire la potenza di un PC portatile con l’essenza di una console, per dethronare lo Steam Deck di Valve e la Switch 2 di Nintendo. Dotata di un APU AMD Ryzen AI Z2 A di ultima generazione, di un’interfaccia Windows 11 ottimizzata “Full Screen Experience” e di raffinatezze ergonomiche, essa incarna le aspettative del gioco “nomade”, senza compromessi sulla qualità dei materiali o sull’ambizione software. Ma tra prodezze tecniche e alcune scelte discutibili per quanto riguarda l’autonomia o l’accessoristica, la macchina riesce davvero a mantenere tutte le sue promesse?
In breve :
- Collaborazione inedita tra Asus e Microsoft Xbox per una console portatile ibrida sotto Windows 11 e interfaccia console (Full Screen Experience)
- APU AMD Ryzen AI Z2 A performante, 16 Go RAM LPDDR5X, storage PCIe 4.0, schermo IPS 120 Hz da 7” luminoso
- Ergonomia ripensata: impugnature laterali, controller integrato stile Xbox, peso e dimensioni aumentati
- Prestazioni solide in 1080p con modalità Turbo e FSR 3.0 (Frame Generation), gestione termica avanzata
- Autonomia migliorabile (2-3h in gioco intenso, max 7h in cloud), nessun caricabatterie o accessori forniti
- Due versioni proposte: Ally bianca Standard (599 €), Ally X nera più potente (899 €)
- Gamma ROG concorrente diretta dello Steam Deck, spingendo oltre l’integrazione Windows e l’esperienza console
- Punti deboli: prezzo elevato, portabilità limitata, croce direzionale mediocre, interfaccia da rifinire
ROG Xbox Ally: recensione completa della console portatile ibrida firmata Asus e Microsoft
La ROG Xbox Ally si impone nel panorama delle macchine da gioco portatili puntando sulla stretta collaborazione tra Asus e Microsoft. Dove lo Steam Deck di Valve aveva aperto la strada a un’esperienza PC nomade basata su Linux, Asus fa marciare l’ago in senso opposto installando direttamente Windows 11, ottimizzato tramite un’interfaccia “Full Screen Experience”. Questa scelta cristallizza la volontà di scuotere il segmento finora dominato da Valve e di minacciare la strategia di Nintendo con la sua Switch 2, soddisfacendo le aspirazioni dei giocatori desiderosi di ritrovare il loro ambiente PC in un formato di console portatile.

Concretamente, la ROG Xbox Ally assume il suo DNA ibrido. Essa coniuga la flessibilità software di un PC, l’ecosistema Xbox per il cloud e il Game Pass, e il DNA hardware tipico delle macchine gaming ROG. L’apparecchio offre, in teoria, la totale libertà di giocare ai titoli Windows (Steam, Epic, GOG, Ubisoft…) con un’ergonomia da controller integrata di alta gamma. L’ambizione principale: sposare la semplicità di accesso di una console con la potenza bruta di un mini-PC. A tal fine, Asus punta sull’APU AMD Ryzen AI Z2 A (architettura Zen 5, che combina quindi un CPU e un GPU), una particolare attenzione all’affichage, e un chassis decisamente pensato per l’endurance e la presa prolungata.

Ma la proposta non si limita a offrire un’alternativa allo Steam Deck: vuole andare oltre nella versatilità, nel comfort e nella transizione tra universi PC e console.
Scheda tecnica della ROG Xbox Ally: processore AMD Ryzen Z2 A, schermo IPS 120 Hz e Windows 11 ottimizzato
L’analisi delle specifiche rivela l’ambizione di Asus con questa ROG Xbox Ally. Al centro della macchina, troviamo l’AMD Ryzen AI Z2 A. Si tratta di un APU di nuova generazione, basato su un’architettura Zen 5.
- CPU Zen 5: 4 core/8 thread, frequenza Boost fino a 3,8 GHz
- GPU RDNA 2 con funzioni di intelligenza artificiale, frequenza max 1,8 GHz, 8 UC
- RAM: 16 Go LPDDR5X integrata, alta larghezza di banda per gestire il multitasking
- Storage: SSD 512 Go formato M.2 2280 (PCIe 4.0 NVMe)
- Sistema: Windows 11 versione custom, interfaccia console “Full Screen Experience”
- Schermo: IPS 7 pollici 1920×1080 px (Full HD), 120 Hz
- Wi-Fi 6E + Bluetooth 5.2, connettività Thunderbolt 4, 2x USB-C, microSD, jack per cuffie
- Batteria: 60 Wh Standard, ricarica rapida (caricabatterie non fornito)
- Audio: stereo, altoparlanti frontali con tecnologia Smart Amp
Questa scelta hardware posiziona la macchina nella fascia alta, in particolare nella versione Ally X. L’integrazione dello storage rapido PCIe 4.0 e l’ottimizzazione di AMD per il gaming portatile garantiscono caricamenti fluidi e spazio sufficiente per installare diversi AAA del Game Pass.
| Caratteristica | Ally Standard | Ally X |
|---|---|---|
| Processore | AMD Ryzen Z2 A (Zen 5) | AMD Ryzen Z2 Extreme |
| Schermo | IPS 7″, FHD, 120 Hz | IPS 7″, FHD, 120 Hz |
| RAM | 16 Go LPDDR5X | 24 Go LPDDR5X |
| Storage | 512 Go PCIe 4.0 | 1 To PCIe 4.0 |
| Batteria | 60 Wh | 80 Wh |
| Prezzo stimato | 599 € | 899 € |
Questa scheda tecnica, in particolare nella versione Ally X, riflette un miglioramento rispetto alla concorrenza (Steam Deck, Lenovo Legion Go, MSI Claw), e offre una base solida per i test di prestazioni.
Design ergonomico della ROG Xbox Ally: impugnature laterali, ingombro e scelte estetiche
L’ispirazione è evidente: la ROG Xbox Ally condivide l’ADN (visivo e hardware) della prima Ally, ma ottimizza la presa grazie a impugnature laterali evidenti. Questa scelta ergonomica è chiaramente destinata ai giocatori in lunghe sessioni: troviamo sui lati superfici testurizzate di ottima qualità, che si adattano alla mano, paragonabili a un controller Xbox premium.

Per quanto riguarda l’ingombro, le dimensioni sono comunque considerevoli. La console raggiunge i 670 grammi. Questo peso, se da un lato migliora la stabilità, dall’altro penalizza un po’ la portabilità: difficile infilarla in una piccola borsa. Si nota comunque un’eccellente esecuzione, materiali robusti, pulsanti e grilletti con una buona risposta.

Tuttavia, la croce direzionale delude; troppo morbida, non evoca la precisione dei controller Xbox Elite. Gli stick sono gradevoli, ma la dimensione complessiva della macchina – sebbene pensata per l’endurance – limita l’esperienza di “console portatile” secondo alcuni usi nomadi.

Il design generale colpisce per le sue LED RGB discreti attorno agli stick, un look molto “premium”, ma soffre del compromesso tra comfort statico e mobilità assoluta. Tra potenza bruta e portabilità, la macchina non cerca mezze misure.
Prestazioni in gioco della ROG Xbox Ally: benchmark, modalità energetiche e confronto con Steam Deck
Il cuore della proposta ROG rimane la promessa di un’esperienza di gaming senza compromessi. È qui che questo test della ROG Xbox Ally assume tutto il suo significato: riuscirà a superare lo Steam Deck o almeno a competere con la Switch 2 ? La sfida si gioca su tre assi: potenza dell’APU, gestione termica (rumore, temperatura) e ottimizzazione software.
APU Ryzen Z2 A e gestione termica: test su Cyberpunk 2077 e Forza Horizon 5 in 1080p
Il nuovo chip AMD Ryzen Z2 A, inciso in Zen 5, promette un salto generazionale in efficienza energetica e prestazioni bruta. Per misurare il guadagno, ho ad esempio lanciato Cyberpunk 2077 e Forza Horizon 5 in Full HD.
- Cyberpunk 2077 (1080p, medio, FSR 3.0): fino a 45-50 FPS in modalità Turbo collegato, 36 FPS in modalità Performance, tasso di immagini stabili con FSR Frame Generation
- Forza Horizon 5 (1080p, alto): 60 FPS in modalità Turbo collegato, 48-50 FPS in Performance, esperienza fluida, rumore contenuto
- Gestione termica: il sistema di raffreddamento ROG impressiona; 32-35 dB sotto carico, calore ben canalizzato verso il retro, nessun thermal throttling riscontrato

Il contributo del FSR 3.0 (con Frame Generation su supporto nativo) si rivela cruciale per mantenere la fluidità sui titoli AAA. Tuttavia, il consumo sale alle stelle in Turbo, impattando inevitabilmente sull’autonomia.
Di fronte agli altri attori (MSI Claw, Lenovo Legion Go, Steam Deck), l’Ally regna nel segmento delle prestazioni, ma dipende fortemente dalle impostazioni energetiche e dall’alimentazione.
Modalità Turbo, Performance, Silent: impatto sulla fluidità e sull’autonomia della console portatile
La ROG Xbox Ally si basa su una tripla gestione dell’energia, che può essere modulata al volo tramite Armory Crate o le scorciatoie Xbox. La modalità Turbo spinge la chip al limite, generando le migliori prestazioni… a scapito della batteria e del silenzio. Ma su Cyberpunk 2077 ad esempio (versione Steam), non c’è scelta: il gioco è molto più fluido in modalità Turbo.
- Modalità Turbo : Potenza massima, rumore moderato (38 dB), autonomia sacrificata
- Modalità Performance : compromesso tra FPS e autonomia, calore ben gestito
- Modalità Silenziosa: per uso cloud/streaming, ventola udibile ma discreta, autonomia prolungata

In condizioni reali, l’autonomia oscilla così: 1h45-2h15 in Turbo su titoli esigenti, fino a 2h45 in modalità Performance, e fino a 7h nel cloud gaming (xCloud, GeForce Now). Questa posizionamento, comparabile allo Steam Deck e inferiore a certi modelli MSI, rimane un freno alla mobilità. I giocatori nomadi preferiranno quindi la versione Ally X per sfruttare la batteria potenziata e la modalità Turbo ottimizzata.

Il verdetto di questo test: prestazioni degne di un mini-PC da gaming, ma un’autonomia scarsa lontano dalla rete. Dobbiamo quindi barcamenarci tra potenza pura e utilizzo disconnesso.
Schermo, audio e connettività: i punti di forza hardware della console portatile ROG Xbox Ally
Oltre alla potenza bruta, la ROG Xbox Ally trae il suo valore premium da altri due aspetti fisici: la qualità dell’immagine e la ricchezza della connettività. Questi elementi fanno la differenza durante le sessioni di maratona e contribuiscono all’attrattività della gamma ROG rispetto allo Steam Deck o alle soluzioni concorrenti MSI.

Qualità dello schermo 7 pollici IPS (Full HD, 120 Hz): colorimetria, luminosità e raccomandazioni di calibrazione
Un vero gioiello, lo schermo IPS da 7 pollici offre un’alta definizione: Full HD (1920×1080), 120 Hz, latenza ridotta. Il pannello impressiona per la sua luminosità (fino a 484 nits misurati al centro), il contrasto (1276:1), e i colori vividi. Tuttavia, la calibrazione di fabbrica tende leggermente al blu, richiedendo un passaggio tramite Armory Crate per un rendering più neutro.
- Definizione fine: perfetta per il gioco AAA
- Rinfresco a 120 Hz: reattività apprezzata su FPS/arcade
- Contrasto e luminosità superiori alla media
- Colorimetria da perfezionare tramite software

La bassa persistenza del motion blur, tipica degli IPS moderni, consente di competere parzialmente con l’OLED in termini di chiarezza – senza eguagliarla nella profondità dei neri. Tuttavia, notiamo che la diagonale rimane ridotta per l’immersione in alcuni giochi, soprattutto rispetto allo schermo più ampio di una Switch 2. Pertanto, i giochi che mostrano molto testo (enigmi, ecc.) non sono realmente adatti, con il testo che risulta troppo piccolo per essere leggibile in modo confortevole.

Per i giocatori più esigenti, questo pannello si impone come un compromesso valido, unendo reattività, finezza e luminosità. Un vero vantaggio rispetto agli schermi LCD “semplici” della prima Steam Deck ad esempio.
Connettività ricca, audio e raffreddamento: Thunderbolt 4, Wi-Fi 6E, gestione del rumore in gioco
La connettività di questa console portatile impressiona. Sulla parte superiore sono concentrati una serie di porte premium: due USB-C di cui una compatibile con Thunderbolt 4 (per dock, storage veloce o eGPU), un lettore microSD, un jack per cuffie/microfono e i pulsanti del volume/inclusione con sensore per impronta digitale.


Questa scelta di integrazione segnala l’intento di Asus di superare l’ecosistema proprietario di uno Steam Deck verso la versatilità di un “PC gamer.”
Il sistema audio supera molti concorrenti: suono spazioso, distorsione contenuta anche a volume elevato, e uscita cuffie onorevole, senza fruscio.
In Wi-Fi 6E/Bluetooth 5.2, la stabilità della rete è garantita, ma l’assenza di wifi 7 deluderà gli appassionati del futuro-proofing.
Infine, la gestione termica colpisce: anche in modalità Turbo, il rumore delle ventole non supera i 40 dB, il calore si distribuisce sulla scocca posteriore, evitando il surriscaldamento sulle mani.

In definitiva, la macchina si impone come un riferimento hardware nel suo segmento, soprattutto per coloro che cercano l’ecosistema più aperto e performante.
Interfaccia Xbox e esperienza utente: navigazione console, compatibilità giochi e autonomia della ROG Ally
L’aspetto hardware non è sufficiente: tutta la ricchezza della ROG Xbox Ally si esprime attraverso l’integrazione software, pensata per trasformare “l’auto da corsa” Windows in un’esperienza console.
Full Screen Experience su Windows 11: interfaccia, piattaforme compatibili e punti di miglioramento
La Full Screen Experience, basata sull’app Xbox ripensata da Microsoft per ROG, ambisce a offrire una navigazione “console” con menù semplificati, aggiornamenti automatici e accesso incrociato a Game Pass, Steam e Ubisoft Connect. La modalità a schermo intero si avvia automaticamente all’avvio, consentendo di esplorare la libreria, installare o avviare giochi, dimenticando (quasi) il background di Windows.

- Compatibilità con l’intero catalogo Xbox Game Pass
- Avvii rapidi tramite interfaccia unica, multitasking possibile
- Supporto per Steam, GOG, Ubisoft Connect ed Epic Games Store
Ho quindi potuto giocare a Cyberpunk 2077 da Steam, poi a Forza Horizon 5 su Xbox Pass senza attriti. Quanto a fluidità, è quasi come una Xbox, ma a volte si sente che è un PC travestito…

In effetti, collegando un Hub Usb-C, è possibile collegare un monitor, tastiera/mouse per usarlo come un computer a tutti gli effetti con Windows:

Autonomia della batteria, politica degli accessori e rapporto qualità
L’autonomia della ROG Xbox Ally è il vero tallone d’Achille del concetto. Con 60 Wh di batteria per l’Ally, si riesce a tener duro da 2 a 3 ore con titoli AAA, fino a 7 ore in uso misto/video/cloud. Valori simili allo Steam Deck, ma inferiori rispetto a portatili da gaming classici o alla Switch 2 ad esempio.
- Gioco AAA (modalità Turbo): 1h45–2h15
- Modalità Silent/cloud gaming: 6–7h
- Tempo di ricarica (USB-C 65W non incluso): circa 1h30
Dal punto di vista degli accessori, la politica ROG delude: una semplice base di cartone nella scatola, niente caricabatterie o custodia da trasporto o borsa rigida. Per un’esperienza di “console” Premium, questo dettaglio nuoce alla magia dell’unboxing, e impone un acquisto addizionale obbligatorio.
Per quanto riguarda i prezzi, coesistono due versioni: la Standard bianca testata qui (meno performante, circa 599 €) e l’Ally X nera (Ryzen Z2 Extreme, 80 Wh, fino a 24 Go di RAM, 899 €). Entrambe beneficiano di 3 mesi di Xbox Game Pass Ultimate, un argomento per ammortizzare l’investimento. Tuttavia, considerando il delta di potenza e autonomia, sembra saggio raccomandare l’Ally X per sfruttare realmente le promesse ROG.
| Modello | Prezzo | Storage | Batteria | Accessori |
|---|---|---|---|---|
| Ally Standard | 599 € | 512 Go | 40 Wh | Base di cartone solo |
| Ally X | 899 € | 1 To | 80 Wh | Base di cartone solo |
Il rapporto qualità-prezzo solleva la questione del target: per brevi tragitti (o streaming cloud), la Standard è sufficiente. Per i giocatori esigenti, solo l’Ally X garantisce coerenza tra potenza e esperienza console portatile.
Conclusione
In definitiva, la ROG Xbox Ally si afferma come un punto di riferimento tra il mondo del PC portatile gaming e quello della console, sottolineando la transizione verso un’esperienza nomade, potente e modulabile – ma soggetta all’endurance della batteria, all’apertura degli accessori, e alla maturità software dell’interfaccia Xbox.


