Ore non di punta: le fasce orarie saranno modificate a partire da novembre 2025 per 12 milioni di francesi.

Nel 2025, la Francia avvia una svolta senza precedenti nel suo modello di gestione energetica, con la ristrutturazione del dispositivo emblematico delle ore non di punta. Ereditato dagli anni sessanta, questo meccanismo mirava ad appianare la domanda di elettricità, allineando gli usi delle famiglie e delle imprese con le capacità di produzione della rete nazionale, principalmente nucleare all’epoca. Oggi, l’arrivo massiccio delle energie rinnovabili e l’evoluzione dei modi di vita impongono una modificazione delle fasce orarie: a partire da novembre 2025, 12 milioni di consumatori dovranno adattare i loro usi domestici e professionali, talvolta a loro spese, ma con la promessa di una transizione energetica più equilibrata. Mirando sia alla riduzione dell’impatto ambientale che al controllo dei costi, questa riforma orchestrata dalla Commissione di Regolazione dell’Energia stravolge le abitudini: non si tratta più solo di spostare l’accensione del scaldabagno di notte, ma anche di regolare la programmazione degli apparecchi energivori, talvolta più volte all’anno e in base alla stagionalità. La rivoluzione delle ore non di punta è in corso, sostenuta dalla tecnologia dei contatori Linky, e dall’agilità del mix energetico rinnovato, per tendere verso un consumo di energia più responsabile.

Origine, funzionamento e questioni storiche del sistema ore piene/ore non di punta in Francia

Il dispositivo ore piene/ore non di punta, o HP/HC, trova le sue radici nelle profonde mutazioni industriali e tecnologiche della Francia degli anni 1960. A quel tempo, la rapida espansione del parco nucleare imponeva una organizzazione attenta del consumo di elettricità per garantire la stabilità della rete elettrica. Il modello, allora semplice ed efficace, divideva la giornata in ore piene (16 ore) e ore non di punta (8 ore, principalmente di notte). Il principio era chiaro: incoraggiare, tramite tariffe ridotte, il rinvio degli usi energivori come il lavatrice o il riscaldamento dell’acqua al di fuori del periodo di forte domanda, contribuendo così ad appianare i picchi e ottimizzare le centrali di produzione.

Questo meccanismo, quasi universale presso EDF e poi sotto il supporto di Enedis, ha modificato duramente le abitudini delle famiglie e delle imprese. Di fatto, bastava approfittare del contattore giorno/notte associato al contatore per automatizzare l’accensione degli apparecchi durante la fascia adeguata, generando risparmi sostanziali: la differenza di costo tra ore piene e ore non di punta poteva giustificare l’investimento in una nuova organizzazione domestica. Questa misura si è rivelata determinante per sostenere l’espansione del mix nucleare, garantendo un consumo continuo anche quando una capacità eccedente era disponibile di notte.

Per quasi sessant’anni, la stabilità e la prevedibilità di questo sistema hanno permesso alle famiglie e ai professionisti di anticipare la loro domanda di elettricità. Tuttavia, questo modello storico oggi raggiunge i suoi limiti: l’integrazione progressiva delle energie rinnovabili, in particolare della produzione solare e delle turbine eoliche, genera fluttuazioni senza precedenti della produzione. Nel 2025, la necessità di allineare il consumo alla curva reale di offerta diventa centrale, imponendo una revisione profonda delle ore non di punta.

Spiegazione del dispositivo HP/HC e della sua efficacia nella gestione del consumo di elettricità

Il dispositivo HP/HC si basa su una dualità di orari che attribuisce a ciascun tipo di fascia una tariffa distinta. Le ore non di punta, generalmente situate di notte, consentono agli utenti di beneficiare di un’elettricità meno costosa. L’attivazione automatica degli apparecchi tramite il contattore giorno/notte consiste nel posticipare volontariamente il consumo. L’efficacia di questo sistema si è rivelata nell’ottimizzazione del lavoro delle centrali: i picchi di consumo venivano evitati, migliorando così il rendimento globale della rete.

Questo ha anche favorito, nel lungo termine, una vera consapevolezza delle questioni legate all’adattamento delle abitudini: famiglie e piccoli commercianti imparavano a riprogrammare la loro quotidianità. Questo modello, elogiato per la sua semplicità, simboleggia la volontà francese di associare performance energetica e controllo del budget.

Tuttavia, la trasformazione del mix energetico, in particolare l’impennata della produzione solare (soprattutto nel pomeriggio in estate), richiede ora un adattamento di queste fasce per garantire la coesione della rete e incoraggiare la flessibilità. Da qui l’annuncio della modifica drastica prevista per novembre 2025.

Riforma delle ore non di punta 2025: nuove fasce orarie, contesto e modalità di attuazione

La decisione della Commissione di Regolazione dell’Energia del 6 febbraio 2025 segna una profonda rottura: nel quadro del TURPE 7, le fasce orarie delle ore non di punta evolveranno per adattarsi meglio alla nuova realtà della produzione elettrica francese. L’obiettivo: allineare in modo più preciso gli incentivi tariffari sulla disponibilità reale dell’elettricità rinnovabile, ovvero il solare e il suo picco di produzione diurna. La riforma riguarda 11 milioni di famiglie abbonate all’opzione HP/HC (su 14,5 milioni), ovvero una parte significativa dei consumatori domestici e professionali.

A partire da novembre 2025, le fasce orarie saranno articolate in due grandi blocchi. Un primo blocco di cinque ore consecutive di notte, situato tra le 23:00 e le 07:00, garantirà la continuità con il sistema precedente. La novità principale risiede nell’organizzazione, nel pomeriggio, di 1 a 3 ore di ore non di punta, tra le 11:00 e le 17:00. Questa transizione si adatta alla logica della produzione solare, particolarmente abbondante e competitiva durante le lunghe giornate d’estate.

Una differenziazione stagionale è necessaria: dal 1° aprile al 31 ottobre, la frazione diurna delle ore non di punta si estende per catturare il massimo del picco di produzione solare, mentre tra il 1° novembre e il 31 marzo, l’accento è posto sulla notte, periodo in cui la domanda è tradizionalmente più alta e la produzione più stabile. Va sottolineato che la distribuzione delle fasce orarie rimane sotto la responsabilità di Enedis, incaricata della distribuzione e degli aggiustamenti locali tenendo conto delle esigenze della rete elettrica: pertanto, a seconda della localizzazione, le fasce orarie possono variare sensibilmente, senza possibilità di scelta individuale per i clienti.

La messa in atto sarà graduale, distribuita fino alla fine del 2027, ogni modifica dovendo essere preceduta da una notifica dei fornitori almeno un mese prima del cambiamento effettivo. Il cambiamento di fascia oraria non dipende affatto dal fornitore (EDF o altro), ma dalla politica nazionale regolata dalla CRE e dalla Commissione di regolazione dell’energia. Questo punto solleva numerose domande pratiche, in particolare sull’adattamento degli apparecchi e sulla sensibilizzazione degli utenti.

Impatto del cambiamento delle ore non di punta: profili interessati, usi, adattamenti e ruolo dei contatori Linky

Questo cambiamento colpisce principalmente le famiglie che hanno scelto HP/HC, pari a circa 14,5 milioni di abbonati in Francia. Di questo numero, la modifica delle modalità influenzerà direttamente quasi 11 milioni di clienti. Le famiglie dotate di contatori Linky beneficiano di una certa facilità: la programmazione delle ore non di punta sarà adattata automaticamente, in particolare per gli apparecchi collegati al contattore giorno/notte. Tuttavia, per il scaldabagno o i grandi elettrodomestici non collegati direttamente, potrebbe essere necessaria un’intervento manuale: sarà necessario regolare la programmazione o utilizzare dispositivi domotici per seguire i nuovi orari.

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La stagionalità aggiunge complessità: gli orari cambieranno due volte all’anno, al ritmo delle stagioni, imponendo ad alcuni utenti di riconfigurare fornelli, lavatrici o colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Proprio questo ultimo punto attira l’attenzione: in molte famiglie, l’automobile è assente dall’abitazione durante il giorno, il che rischia di limitare l’interesse delle ore non di punta diurne per la ricarica. Sarà quindi necessario fare affidamento principalmente sulle restanti fasce notturne per continuare a ottimizzare il consumo e la bolletta.

Alcuni profili restano al di fuori del processo. Gli abbonati ad altre opzioni, come Tempo, o coloro che non hanno scelto l’opzione ore non di punta, non sono interessati. La modificazione non consente di cambiare fascia su richiesta, né di richiedere un adattamento individuale a Enedis: il supporto passa attraverso una comunicazione rafforzata, aiuti tecnici per i pubblici fragili o poco attrezzati, e, per gli utenti avanzati (domotica, programmazione connessa), tramite la rilevazione automatica delle nuove fasce. L’obiettivo è evitare ogni frattura energetica, guidando il meglio possibile i diversi pubblici nell’adattamento a questa evoluzione di ampiezza nazionale.

Sottotraccia, questa riforma infonde una nuova dinamica nella gestione degli usi, invitando ciascun attore a ripensare le proprie abitudini: le persone anziane, meno a loro agio con la tecnologia, dovranno essere supportate per non subire la transizione. Le imprese, da parte loro, troveranno nella flessibilità degli orari giornalieri un vantaggio per le loro operazioni, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento o la climatizzazione, sincronizzando le loro attività con il picco di produzione solare. Così, dietro la complessità tecnica, si delinea un’opportunità di intelligenza collettiva da declinare per tutti.

Benefici attesi e questioni della riforma delle ore non di punta per i consumatori e la transizione energetica

Il principale vantaggio di questa riforma risiede nella sua capacità di generare risparmi per i cittadini e per i professionisti. Consumando più elettricità durante le fasce in cui essa è abbondante, prodotta a basso costo grazie alla produzione solare, ogni consumatore può ridurre la propria bolletta contribuendo allo stesso tempo all’equilibrio della rete. Per le aziende, il nuovo sistema consente di pianificare l’attività tenendo conto dei creativi diurni, ottimizzando la loro efficienza energetica. Questa flessibilità si rivela particolarmente determinante per i settori industriali o per le PMI che desiderano approfittare delle fasce più vantaggiose.

Oltre al portafoglio, la questione ecologica si afferma come una motivazione principale: armonizzando il consumo con le capacità reali di produzione, in particolare quella delle energie rinnovabili, la Francia continua a perseguire le sue ambizioni climatiche. L’impatto si misura anche a livello della rete: il livellamento del consumo alleggerisce le infrastrutture durante le tensioni, limitando gli investimenti ingenti e anticipando un aumento progressivo della quota di rinnovabili nel mix energetico.

Gli strumenti tecnici, come il contatore Linky, facilitano questa transizione: in grado di comunicare a distanza, consentono una modificazione rapida e omogenea delle fasce. Per gli utenti esperti, l’automazione tramite la domotica costituisce una risposta efficace alle modifiche di fascia, massimizzando i guadagni senza sforzo nella quotidianità. A condizione di essere ben informati, tutte le famiglie possono trasformare questo nuovo paradigma in un vantaggio, sfruttando al meglio le offerte tariffarie rinnovate dalla riforma.

Rimane da non trascurare il supporto umano. Il successo dipende dalla capacità di spiegare, formare e fornire assistenza tecnica. La comunicazione assunta dai fornitori, la pedagogia e gli aiuti degli attori come Selectra, contribuiranno affinché ognuno trovi una soluzione adattata alle proprie esigenze e alla propria visione del consumo responsabile.

Non ci resta che aspettare la notifica ufficiale del fornitore di energia per conoscere i nuovi orari.

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Quali sono le nuove fasce orarie delle ore non di punta nel 2025?

A partire dal 2025, ogni cliente con opzione HP/HC beneficerà sempre di 8 ore non di punta al giorno. La grande novità risiede nella loro distribuzione: 5 ore consecutive di notte (tra le 23:00 e le 07:00) e fino a 3 ore durante il giorno, tra le 11:00 e le 17:00, maggiormente concentrate nel pomeriggio durante l’estate. Questa organizzazione evolverà secondo la stagione, con una predominanza di giorno in estate, e di notte in inverno.

Come adattare i propri apparecchi elettrici alla riforma?

Gli apparecchi collegati al contattore giorno/notte e le soluzioni domotiche si adatteranno automaticamente tramite il contatore Linky. Per gli apparecchi non collegati, sarà necessario riprogrammare manualmente gli orari (es: presa programmabile), specialmente durante i cambi stagionali. Gli utenti dovranno prestare attenzione alle indicazioni del loro fornitore di elettricità.

Quali conseguenze sulla ricarica dei veicoli elettrici?

La fascia diurna delle ore non di punta, più marcata d’estate, non avvantaggerà tutti: la maggior parte dei veicoli elettrici sono assenti a casa durante il giorno, sarà quindi necessario privilegiare la fascia notturna per ottimizzare la ricarica a minor costo.

Si può scegliere o modificare individualmente le fasce di ore non di punta?

No, la determinazione delle fasce orarie è gestita localmente da Enedis, in base alle necessità della rete. Non è possibile alcuna scelta individuale, la regola si applica in modo uniforme in ciascun settore interessato.

Quali benefici attendersi dalla riforma a livello di transizione energetica?

La riforma consente di allineare il consumo alla produzione rinnovabile, in particolare alla produzione solare, e di ridurre i picchi di sollecitazione della rete. Questo contribuisce a contenere i costi, ridurre l’impronta carbonica e accelerare la crescita delle energie rinnovabili nel mix energetico nazionale.

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